Negli ultimi anni, il movimento FIRE (Financial Independence, Retire Early) ha conquistato un seguito notevole, proponendo l'idea di raggiungere l'indipendenza finanziaria e andare in pensione anticipatamente attraverso un piano di accumulo aggressivo e investimenti “free risk”. Ma è davvero tutto oro quello che luccica? O ci troviamo di fronte a una pericolosa illusione?
Ecco alcune importanti considerazioni da fare prima di procedere con questo tipo di pianificazione finanziaria:
1. Durata e incertezza: la lunga strada verso l'indipendenza
Il primo problema con il FIRE è la sua lunga durata. Accumulare un capitale sufficiente per vivere di rendita richiede decenni. In questo lasso di tempo, molte variabili possono cambiare, rendendo l’obiettivo finale molto più incerto di quanto si creda.
2. Il mito del rendimento annuale costante
Uno dei pilastri del movimento FIRE è l'idea che una volta raggiunto il capitale, si possa vivere di rendita grazie a un rendimento annuale “garantito...
Cosa rende esattamente un titolo azionario un titolo “growth”? Vediamo insieme quali fattori tenere in considerazione nella propria analisi.
Si definiscono “growth” le azioni di società che si prevede abbiano un tasso di crescita superiore alla media del mercato, spesso associati a settori ad alto potenziale di sviluppo. Considerati allettanti dagli investitori per le opportunità di guadagno che comportano sul lungo periodo, tendono però ad essere più costosi rispetto alla media, motivo per cui una valutazione molto importante da fare quando si considera di investire in un titolo reputato growth è prima di tutto comprendere se è sovrastimato rispetto al suo reale valore e al suo effettivo potenziale di crescita.
Per capire se ci troviamo davanti ad un titolo growth possiamo tenere in considerazione nella nostra analisi 6 fattori chiave:
1. Traiettoria delle entrate e dei profitti nel tempo
Le aziende growth dimostrano una traiettoria di crescita in aumento, con entrate e profitti ...
Quali sono gli strumenti che fanno parte della quotidianità di chi fa trading?
Ogni trader che segue un suo percorso di crescita finanziaria, operando continuativamente nei mercati finanziari nel tempo individua un set di “strumenti del mestiere” che servono ad agevolare la sua operatività.
Disporre degli strumenti giusti può fare la differenza per il successo dei propri investimenti, perché può migliorare notevolmente le performances da un lato e dall’altro può aiutare a risparmiare tempo prezioso che si può dedicare ad altre attività.
Quindi quali sono gli strumenti che fanno parte del set di un trader?
1. Una piattaforma affidabile per mettere le operazioni a mercato: ovvero un broker, che metta le operazioni direttamente a mercato (occhio a questo soprattutto) e che permetta di tradare con gli strumenti finanziari previsti dalla propria strategia di investimento, come ad esempio azioni, opzioni finanziarie, futures, ETF…
2. Una piattaforma che permetta di studiare il mercato e...
Lo share buyback, cioè il riacquisto di azioni proprie da parte delle società, è diventato nell’ultimo decennio uno strumento sempre più utilizzato per la crescita degli utili, ma ci sono pro e contro...
Vediamo quali sono i pro:
In finanza, l'acquisto di azioni è da sempre considerato uno dei modi più comuni per investire nel mercato azionario, ma è anche il più obsoleto.
Nonostante la poca fama nel panorama italiano, le opzioni finanziarie regolamentate rappresentano uno strumento straordinario per ottimizzare qualsiasi investimento. In particolare, la vendita di opzioni put sovverte il tradizionale approccio di acquisto diretto di azioni, offrendo un modo innovativo per investire e generare rendimenti anche in periodi di incertezza.
Le opzioni offrono una flessibilità e una varietà di strategie che spesso non vengono pienamente comprese. La vendita di opzioni put, utilizzata all’interno di una strategia, si distingue come alternativa strategica che consente agli investitori di generare reddito, mitigare il rischio e ottenere vantaggi notevoli rispetto all'acquisto diretto di azioni.
Cosa sono le opzioni put?
Le opzioni put sono strumenti finanziari che conferiscono al possessore il diritto, ma non l'obbl...
I mercati regolamentati e quelli non regolamentati rappresentano due approcci distinti agli investimenti. In questo articolo, vedremo in cosa si distinguono e le ragioni per cui gli investitori devono preferire la sicurezza e le opportunità offerte dai primi.
Cos'è un Mercato Regolamentato?
Un mercato regolamentato è una piattaforma finanziaria soggetta a un insieme di normative e regolamenti governativi. Le istituzioni di vigilanza, come le autorità di regolamentazione finanziaria, monitorano e controllano costantemente le attività in questi mercati per garantire la trasparenza, la correttezza e la protezione degli investitori. Esempi di mercati regolamentati includono le principali borse valori come il New York Stock Exchange (NYSE) o il London Stock Exchange (LSE).
Uno dei fattori più importanti è che operare su mercati regolamentati ci permette di inserire gli ordini direttamente a mercato, ai prezzi di mercato reali, senza passare da terze parti.
Quali sono i Vantaggi?
- Tras...
Nel 2023, solo 20 titoli azionari hanno portato a casa il 90% dei guadagni dell'indice S&P 500. Questo dato rivela un interessante spostamento di potere all'interno del mercato azionario, poiché un piccolo sottoinsieme di azioni ha avuto un impatto significativo sulla performance complessiva.
Queste 20 società hanno aggiunto un incredibile valore di $2,36 trilioni al mercato quest'anno. Tra le più brillanti abbiamo Nvidia, produttore di chip, con un impressionante aumento del 163%, Meta, che ha registrato un balzo del 100%, e Apple, il gigante della tecnologia e in cima all'S&P per peso dell'indice, che è cresciuto del 28%.
Questo è un bel cambiamento rispetto al 2022, quando il settore tecnologico era particolarmente sotto pressione a causa degli aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve per combattere l'alta inflazione. Ma quando le banche hanno iniziato ad avere problemi nel 2023, gli investitori hanno cercato rifugio nel settore tecnologico, che era lontano ...
L'espressione "Buy the dip" (in italiano letteralmente Comprare il fondo) si riferisce all'acquisto di azioni quando un sottostante (titoli azionario o indice) è sceso di oltre una certa percentuale rispetto a un picco recente nella prospettiva di un’inversione del trend.
Quando il prezzo di titolo scende, può rappresentare un'opportunità per acquistare azioni a sconto e incrementare i guadagni futuri se e quando l'azione rimbalzerà ai suoi massimi precedenti.
Il Buy the dip è di solito una reazione ai movimenti di prezzo a breve termine e non è una strategia associata agli investimenti a lungo termine.
La dimensione del “dip” (calo) è importante?
È difficile definire una "dimensione della profondità" che sia universalmente applicabile. In genere, quanto più grande è il ribasso, tanto più si può guadagnare se il titolo torna ai livelli precedenti. Tuttavia, un titolo che ha subito un calo di prezzo importante potrebbe aver subito un cambiamento anche nei suoi fondamentali sottostan...
Oggi approfondiamo un analisi interessante su due ETF: il Global X Russell 2000 Covered Call ETF (RYLD) che ha come sottostante l’indice Russell 2000 ed il Global X NASDAQ 100 Covered (QYLD) che ha come sottostante l’indice Nasdaq 100.
Che ETF sono?
Entrambi seguono una strategia di covered call simile ed entrambi hanno interessanti rendimenti da dividendi mensili, attualmente 13,76% per RYLD e quasi 15% per QYLD. Tali rendimenti non sono elevati in termini assoluti, ma sono tra i più alti se confrontati con il loro record storico e con gli attuali tassi d'interesse privi di rischio.
Panoramica degli ETF
Il fondo RYLD, lanciato circa 3 anni fa, ha un'esposizione ai titoli del Russell 2000 e contemporaneamente vende un'opzione call sull'indice Russell 2000. Il fondo incassa il premio ricevuto dalla vendita di questa opzione in cambio della rinuncia all'apprezzamento del Russell 2000.
Il fondo QYLD, lanciato circa 8 anni fa, segue un approccio simile. La posizione di covered call v...
Un benchmark è un parametro di riferimento che rende possibile misurare la performance di un titolo, di un fondo comune o di un qualsiasi strumento finanziario.
I benchmark sono indici creati per includere più titoli che rappresentano una parte del mercato totale. Esistono indici di riferimento per tutti i tipi di classi di attività. Nel mercato azionario, l'S&P 500 e il Dow Jones Industrial Average sono due dei principali benchmark a grande capitalizzazione tra i più popolari.
Nel settore del reddito fisso, esempi di benchmark includono l'indice Barclays Capital U.S. Aggregate Bond, l'indice Barclays Capital U.S. Corporate High Yield Bond e l'indice Barclays Capital U.S. Treasury Bond.
I benchmark forniscono agli investitori un modo tempestivo, accurato e conveniente per tracciare e confrontare i propri investimenti con la performance del mercato combinando varie componenti di un segmento di mercato in un unico indice rappresentativo.
Esemp...
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