Il contesto macroeconomico è quanto di più impegnativo abbiamo visto da molti anni a questa parte, per usare un eufemismo.
Molti fattori che ormai conosciamo bene (l'inflazione statunitense al 9,1%, la crescente crisi energetica e geopolitica in Europa etc..) hanno aumentato le probabilità di recessione. Tuttavia, alcuni dati economici attuali non sono poi così negativi; ad esempio, i posti di lavoro vengono ancora creati più rapidamente del previsto e più velocemente di quanto i datori di lavoro riescano a occuparli. Ciò potrebbe suggerire una significativa capacità di assorbire condizioni finanziarie più restrittive senza un forte rallentamento.
Ci si aspetta una situazione altrettanto contrastante negli Earnings (rilascio degli utili delle aziende) di questo trimestre.
Per il Q2 le stime degli analisti sono state riviste al ribasso per tutti i settori, ad eccezione di quello energetico, ma ciò non è insolito, e in effetti i cali di questo trimestre sono stati contenuti rispetto a...
Negli ultimi mesi, la pressione sull'euro è aumentata mentre gli investitori si sono riversati sul dollaro americano, un bene rifugio in tempi di crisi economiche. La valuta, condivisa da 19 Paesi europei, è crollata di oltre l'11% quest'anno, mentre il dollaro, si è rafforzato rispetto a quasi tutte le principali valute del mondo.
Le pressioni che gravano sull'eurozona in questo momento sono diventate così forti che mercoledì l’Euro è sceso momentaneamente sotto la parità con il dollaro statunitense - un tasso di cambio di 1:1 (€1 = $1). Non si vedeva dal dicembre 2002.
Le valute si muovono come le azioni, le obbligazioni o qualsiasi altro asset: gli investitori possono acquistarle direttamente quando pensano che aumenteranno di valore e venderle quando pensano che diminuiranno. Esse riflettono anche la domanda globale per gli asset di un paese in generale, perché per acquistare i titoli di stato americani o le azioni Apple è necessario procurarsi prima i dollari, e gran parte de...
Nel 2021, il presidente della Federal Reserve Jay Powell e altri membri della Fed dichiararono che l'aumento dell'inflazione era "transitorio", dovuto alle sfide generate dalla pandemia e alla forte domanda dei consumatori.
Sebbene l'inflazione non sia più "transitoria", i fattori che la determinano stanno avendo un impatto disomogeneo a livello globale. Le banche centrali di entrambe le sponde dell'Atlantico stanno già adottando misure per combatterla.
Negli Stati Uniti, l'inflazione sui beni alimentari ha raggiunto a maggio il 10,1%, mentre l'Eurozona ha registrato l'8,9%. Sebbene i seguenti dati suggeriscano che l'inflazione dei beni alimentari sia quasi alla pari tra Stati Uniti e Europa, se diamo uno sguardo più attento ci accorgiamo di due quadri inflazionistici diversi.
Negli Stati Uniti, i prezzi dei beni alimentari sono aumentati in modo più generalizzato tra le varie categorie, il che indica una pressione inflazionistica generale nell'economia. Già a febbraio, prima dell...
Con la Federal Reserve pronta ad alzare i tassi di interesse nel corso dell’anno, gli investitori sono alla ricerca di un cambiamento nella direzione del mercato azionario e nei settori di riferimento. Il noto analista Thomas Alonso ha riportato un’analisi dettagliata di quelle che sono state le performance storiche dei settori del mercato azionario durante i precedenti picchi d’inflazione.
L’analisi è stata limitata ai picchi che erano superiori a un aumento del 4% annuo. Questo ha permesso di prendere in considerazione tre periodi di riferimento: Ottobre 1990, Settembre 2005 e Luglio 2008. Nei grafici sottostanti, vengono mostrate le performance settoriali nei due anni in cui si è rivelato il picco d'inflazione, riallineate a 100 al momento del picco.
Ottobre 1990
Per il picco del 1990, (Exhibit 4) il settore sanitario ha avuto la performance migliore (+10,9%) seguito dal settore energetico (+9%) e dai beni di consumo (+6,4%), mentre il settore finanziario e dei b...
La banca centrale americana vuole un'economia forte, ma sostenibilità è la parola d'ordine. La Fed ha un doppio obiettivo: massimizzare il tasso di occupazione del lavoro e tenere i prezzi ai consumi sotto controllo. Il mercato del lavoro e l'economia in generale hanno avuto una ripresa impressionante dai minimi della pandemia, grazie anche a un forte programma di incentivi, ma come risultato i prezzi sono aumentati del 7,9% - il più alto tasso di inflazione degli ultimi 40 anni.
Mercoledì 16 Marzo la Federal Reserve ha approvato il primo aumento dei tassi di interesse dal 2018, una manovra graduale necessaria per affrontare l'inflazione senza danneggiare la crescita economica.
Il FOMC (Federal Open Market Committee) ha annunciato che aumenterà i tassi di 25 punti base. Questo porterà il tasso in una fascia di 0,25%-0,5%.
Cosa significa per le tasche dei consumatori?
Il meccanismo è relativamente semplice: Aumentando il tasso dei fondi federali la Fed s...
L'invasione dell'Ucraina da parte di Vladimir Putin sta mettendo in subbuglio i mercati delle materie prime, dal grano al petrolio, aggravando l'inflazione già a rischio a causa della pandemia. Alcuni economisti temono un ritorno della stagflazione degli anni 70.
In generale, gli economisti si concentrano tipicamente su tre grandi variabili macroeconomiche: il prodotto interno lordo, la disoccupazione e l’inflazione.
Ogni parametro indica la propria versione di come sta andando l'economia.
In circostanze normali, ci sono dei compromessi. Di solito da una forte crescita del PIL e una bassa disoccupazione si possono avere problemi derivanti da un aumento nell’inflazione. Se invece si è in grado di mantenere bassa l'inflazione, questo di solito avviene a spese di un PIL moderato e forse di una maggiore disoccupazione.
Questi indici vanno letti insieme e normalmente c'è qualche notizia positiva e qualche notizia negativa.
La stagflazione è caratterizzata da una crescita economica lent...
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