Si può vivere senza rischiare?

Dire di voler vivere senza rischiare è come dire di voler camminare senza usare le gambe, vi spiego il perchè.
 
Partiamo da una premessa che ha portato a formulare questo ragionamento, e mi ha spinto a scrivere questo articolo (e a parlarne nella diretta che trovi in fondo a questa pagina): molte volte mi è capitato di osservare un certo tipo di comportamento molto specifico nelle persone che assistono ai traguardi raggiunti da un loro conoscente o da qualcun altro. La possiamo definire la sequenza del "Wow che bello, sono felice per te" + "Anche io vorrei raggiungere il tuo traguardo" + "Eh ma non posso farlo anche io, è troppo rischioso". Li chiamo i vorrei ma non posso. Sul perchè non possono c'è molto da dire, e il motivo alla base è proprio la sbagliata concezione di cosa sono i rischi.
 
Mi è capitato molte volte, soprattutto quando avevo iniziato ad ottenere profitti con la mia attività di trading, di riscontrare questo meccanismo con alcuni miei conoscenti, che erano interessatissimi a sapere come avessi fatto ad aumentare i miei guadagni, ma che quando spiegavo loro che avevo investito sui mercati finanziari iniziavano con la sequenza riportata sopra. A quel punto, il primo pensiero era: ok, se non vuoi rischiare liberissimo di farlo, poi non ti lamentare però della tua situazione.
 
Ma il punto in realtà è un altro: è davvero possibile vivere senza rischiare?
 
Lasciamo perdere per un secondo il mondo degli investimenti e portiamo la discussione su un territorio che includa più aspetti della vita quotidiana di tutti noi. Ognuno ha una sua zona di comfort, più o meno estesa a seconda del proprio carattere e del proprio vissuto. Quella zona di comfort è formata dalle abitudini che caratterizzano la giornata di ognuno, dalla routine del lavoro, dalle interazioni con amici e parenti, dai momenti trascorsi con la famiglia. Generalmente tutti noi possiamo crearci e vivere in una sorta di loop che ogni giorno ripercorre sempre gli stessi passi, che sono sicuramente piacevoli perchè siamo stati noi a sceglierli, e che rappresentano la zona sicura, lontana dai rischi.
 
Prima o poi però capita a tutti di avere a che fare con un imprevisto, è inevitabile. Può trattarsi di qualcosa di increscioso come un danno alla propria auto, di qualcosa di inaspettato, oppure di qualcosa di preoccupante come una possibile operazione chirurgica. In quei casi chi è che prenderà le decisioni al posto nostro e gestirà il rischio intrinseco in ogni possibile scelta per noi? 
 
Nessuno. E il punto è proprio questo. Ne ho parlato approfonditamente confrontandomi con chi era presente in questa diretta:
 

 
Collegandoci ora al mondo degli investimenti, il discorso non cambia: è un potenziale rischio lasciare il proprio capitale in un conto senza toccarlo mai ed è un potenziale rischio investire sui mercati finanziari. Tra i due io ho scelto il secondo, cioè quello che mi ha dato la possibilità di cambiare la mia situazione, e ho deciso di accettare il rischio connesso a questa decisione, comprenderlo e trovare il modo di gestirlo, cosa che ho fatto, e che poi ho insegnato a fare ai miei studenti.
 
Mentre scrivo questo articolo dicembre sta volgendo al termine e con esso il 2021. Grandi cose arriveranno nel 2022, principalmente perchè io intendo fare in modo che accadano e mi sto muovendo in quella direzione. Il primo passo verso questa nuova direzione è la chiusura delle vendite dei miei corsi a gennaio 2022, di cui abbiamo dato l'annuncio ufficiale in questi giorni. Se anche tu vuoi aprire un nuovo capitolo, vuoi imparare a gestirne i rischi e vuoi approfittare del poco tempo che resta, puoi scrivere a [email protected] per avere tutte le informazioni sull'acquisto dei corsi e sulle promozioni attive fino al 29 dicembre.
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