Sanzioni economiche tra stati: cosa sono e come funzionano

Le sanzioni economiche sono sanzioni contro un paese, intese come punizioni nel tentativo di disincentivare certe politiche ed azioni mirate. Possono essere imposte unilateralmente da un singolo paese o multi lateralmente da un gruppo di paesi o da un'organizzazione internazionale.

Le sanzioni economiche forniscono uno strumento politico per punire o prevenire azioni considerate discutibili. Sono applicabili oltre i confini del paese sanzionatorio e possono essere costosi per i loro obiettivi interferendo con l'aumento del commercio globale e con l'interdipendenza economica.

Esse possono includere limitazioni su:

Embarghi - Un embargo commerciale è un divieto di commerciare con un paese, anche se a volte può includere eccezioni per la fornitura di cibo e medicine per motivi umanitari. Cuba, Iran e Corea del Nord sono stati a lungo soggetti a embarghi commerciali degli Stati Uniti.

Controlli sulle esportazioni - Le restrizioni all'esportazione impediscono la fornitura di determinati prodotti, servizi e proprietà intellettuale ai paesi interessati. Spesso limitano le vendite di armi, tecnologie con applicazioni militari o, come attualmente per la Russia, tecnologie e attrezzature per la trivellazione del petrolio.

Controlli sui capitali - I controlli sui capitali possono limitare gli investimenti o in generale impedire l'accesso ai mercati internazionali dei capitali per gli emittenti di un paese.

Sanzioni commerciali - Le sanzioni commerciali possono includere controlli sulle importazioni per specifici paesi, regioni o industrie.

Congelamento o sequestro di beni - I beni all'interno delle giurisdizioni sanzionatorie possono essere sequestrati o congelati, impedendone la vendita o il ritiro.

Restrizioni di viaggio – Ai privati cittadini, così come ai familiari stretti, può essere negato l'accesso al viaggio nelle giurisdizioni sanzionatorie.  

In questo momento storico particolare, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è unito alle potenze europee nell'annunciare sanzioni economiche contro le istituzioni finanziarie e gli individui russi questa settimana, mentre le tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina sono aumentate. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha affermato martedì che la Germania ha interrotto la certificazione di un gasdotto che consegnerebbe gas naturale dalla Russia, in risposta ai progressi della Russia nell'Ucraina orientale.

Queste sanzioni sfortunatamente non sono attualmente bastate a scongiurare gli attacchi di questa notte.
L'S&P 500, il Dow e il Nasdaq hanno raggiunto i livelli più bassi dell'anno questa settimana, poiché gli investitori hanno ritirato le azioni e gli asset più rischiosi, in parte a causa delle preoccupazioni per il conflitto Russia-Ucraina e della risposta degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, in parte per le politiche attese da parte della Banca Centrale. L'S&P 500 è caduto in territorio di correzione, più del 10% in meno rispetto ai suoi massimi più recenti, mentre i prezzi del petrolio sono saliti alla temibile soglia di $100 al barile, a causa delle preoccupazioni per una potenziale interruzione delle forniture dalla Russia. Le principali banche statunitensi hanno indicato che si aspettano di affrontare pochi rischi per gravi interruzioni a seguito delle sanzioni internazionali, poiché molte di loro si erano già ritirate dalla Russia. Le banche europee in Austria, Italia e Francia, tuttavia, hanno esposizioni molto maggiori verso la Russia.

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