Come si misurano le performances nel trading

Come valutare l’affidabilità dei risultati che ci vengono mostrati?

Siamo bersagliati ogni giorno da pubblicità del tipo “Diventa milionario con 1000€!” oppure “Fai il 1000% in un mese!”. Ecco perchè oggi vorrei parlare dell’importanza delle performances nel trading, o meglio, di come si misurano le performances e come imparare a riconoscere i risultati veri che si possono ottenere da quelli gonfiati dei trader fuffa.

Per prima cosa, i resoconti devono essere certificati dal broker, ma non è sufficiente far vedere l’equity line. I risultati devono essere contestualizzati. Un buon dato di partenza è la percentuale ottenuta, da vedere però in relazione all’ottimizzazione del rischio, quindi il confronto con un indice come Sharpe Ratio, o il Sortino. 

Il confronto con lo Sharpe Ratio serve per capire il rapporto tra il rendimento fatto e la deviazione standard, che è relativa alla volatilità, ed in pratica indica quanto si è rischiato per ottenere un risultato. 

In questo modo potete verificare se chi fa vedere di aver raddoppiato il capitale lo ha fatto, ad esempio, con un’unica operazione, rischiando tutto, e quindi con un rischio altissimo, oppure se ha mantenuto il livello di rischio basso e costante. Sempre se il vostro obiettivo primario è la gestione del rischio, altrimenti si può tranquillamente fare all-in su di un titolo come con la roulette al casinò e sperare per il meglio.

Un altro fattore da considerare è il drawdown, cioè quant’è il drawdown massimo in un periodo di almeno un anno. Questo perchè si può anche ottenere l’80%, ma se si è dovuti sostenere un drawdown del 50%, ma anche del 40% o del 30%, allora il discorso cambia, perchè si tratta comunque di percentuali importanti da recuperare. Quindi è fondamentale che il drawdown sia contenuto.

Ribadisco quindi tre parametri: la percentuale, l’ottimizzazione del rischio e il drawdown.

Questi dati però devono essere confrontati con un indice di riferimento, che a seconda della propria operatività può essere differente. Per esempio io trado sul mercato americano, per cui il mio indice di riferimento è l’S&P500, quindi io devo confrontare le mie performances con quelle dell’indice prima di trarre delle conclusioni. Il mio obiettivo (e dovrebbe essere anche il vostro) è performare meglio del mio indice di riferimento.

Diffidate quindi da chi vi fa vedere delle performances non contestualizzate, o peggio, da chi mostra le proprie performances su di un foglio Excel, quelli sono i peggiori. Bisogna sempre richiedere un report certificato dal broker, in cui siano visualizzabili il drawdown massimo, l’ottimizzazione del rischio e la percentuale in relazione all’indice di riferimento.

Tutto il resto sono chiacchiere, fogli Excel manipolati o, peggio ancora, Photoshop.

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