Come si costruisce un patrimonio? ETF vs Immobiliare

Un patrimonio è l’insieme dei beni e delle risorse finanziarie di una persona, e come tale rappresenta la sua sicurezza per il futuro. Ma da dove partire per costruirsi questo tipo di sicurezza? Basta solo accumulare o servono strategie più mirate?

L’importanza di pianificare la costruzione di un patrimonio è equivalente al valore che diamo alla nostra qualità della vita futura, poiché essa dipenderà in gran parte dalle nostre risorse finanziarie. Non è mai troppo presto per iniziare a pensarci, e anzi, prima si comincia e maggiori saranno le possibilità di crescita (anche solo per il semplice fattore tempo).

Ma appunto, da dove cominciare?

Le basi per una solida sicurezza finanziaria risiedono in 5 punti fondamentali:

  1. L’educazione finanziaria: comprendere concetti chiave come il risparmio, l’investimento, la gestione dell’investimento, e cosa influisce sul valore dei tuoi risparmi (come l’inflazione).
  2. Avere degli obiettivi finanziari definiti: chiari e raggiungibili, e dovrebbero essere misurabili e con un orizzonte temporale definito.
  3. Creare un budget: per capire dove vanno i tuoi soldi e dove puoi risparmiare e quanto puoi destinare agli investimenti.
  4. Risparmiare sistematicamente: il risparmio è la pietra angolare della costruzione del patrimonio. Stabilisci che una percentuale del tuo reddito deve sempre essere destinata a un conto a parte o a un fondo di emergenza ogni mese.
  5. Investire: gli investimenti sono fondamentali per far crescere il patrimonio nel tempo.

Arrivati al quinto punto di questa lista la maggior parte delle persone sceglie una di queste tre opzioni:

  • si butta sulla prima soluzione di investimento senza saperne nulla e rischiando di farsi molto male, soprattutto se non si conosce la differenza tra ciò che è regolamentato e ciò che non lo è;
  • si valuta il mercato immobiliare come soluzione a lungo termine;
  • (come accade sempre più di frequente) si iniziano a guardare con sempre maggiore interesse gli ETF.

Partendo dal presupposto che tutto ciò che non è regolamentato non dovrebbe toccare i nostri risparmi (come ad esempio le criptovalute, il forex, i CFD) facciamo un confronto tra le due soluzioni considerate più popolari: l’immobiliare e gli ETF.

Il confronto riguarda gli aspetti fondamentali di un investimento: rendimenti, rischi, liquidità, diversificazione, gestione.

Rendimenti

  • ETF: gli ETF possono offrire rendimenti elevati, specialmente quelli che replicano indici di mercati azionari in crescita (basti guardare le performances dell’S&P 500 per farsi un’idea). Inoltre, alcuni ETF pagano dividendi regolari.
  • Immobiliare: gli immobili possono apprezzarsi significativamente nel lungo termine e generare un flusso di reddito stabile attraverso gli affitti. L’aumento di valore di un immobile tuttavia è un’incognita.

Rischio

  • ETF: gli ETF sono soggetti alle fluttuazioni del mercato finanziario. Tuttavia, offrono una diversificazione intrinseca che riduce il rischio specifico dell’azienda. Inoltre essendo strumenti finanziari permettono di mettere in campo strategie di gestione della posizione per ogni scenario di mercato.
  • Immobiliare: il mercato immobiliare può essere influenzato da svariati fattori locali, e richiede una gestione attiva. Inoltre, spesso gli immobili incorrono in costi imprevisti come ad esempio le riparazioni, o tasse più elevate.

Liquidità

  • ETF: gli ETF sono altamente liquidi, ed essendo scambiati nei mercati finanziari (come le azioni) possono essere comprati e venduti facilmente durante le ore di mercato.
  • Immobiliare: gli immobili sono molto meno liquidi, e la loro vendita può richiedere mesi. Inoltre, i costi di transazione sono elevati. 

Diversificazione

  • ETF: gli ETF offrono una diversificazione semplice e accessibile, permettendo agli investitori di ottenere esposizione a vari settori e mercati internazionali con un singolo investimento.
  • Immobiliare: se si vuole diversificare nel mercato immobiliare sono necessari capitali considerevoli.

Gestione

  • ETF: la gestione degli ETF è generalmente passiva e comporta minori costi di gestione. Non richiedono una gestione attiva o competenze specialistiche. Comunque si possono anche gestire attivamente mettendo in atto strategie che aumentano il potenziale di rendimento.
  • Immobiliare: gli investimenti immobiliari richiedono sempre una gestione attiva, che include tutta una serie di attività come la manutenzione delle proprietà, o la gestione degli affitti, che può essere anche complessa e richiedere conoscenze specifiche del mercato locale.

Quindi per chi vuole costruirsi un patrimonio gli ETF rispetto al mercato immobiliare offrono non solo molti più vantaggi in termini di gestione dei rischi e di rendimenti, ma sono anche molto meno vincolanti.

 

ATTENZIONE: gli articoli pubblicati sono stati realizzati unicamente a scopo informativo e didattico, e non sono in alcun caso da intendersi come consulenze finanziarie. I contenuti si basano su informazioni, dati e opinioni di pubblico dominio, che potranno cambiare nel tempo, e in ogni caso non devono essere in nessun caso considerati come consulenze finanziare. L’utente dovrà sempre verificare per conto proprio l’esattezza e l’attualità delle informazioni, e nel caso decidesse di investire, assumersi la piena responsabilità delle proprie azioni.

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