Come il tasso di disoccupazione influisce sull'economia e sui mercati finanziari

Il tasso di disoccupazione è un indicatore chiave della salute dell'economia di un determinato paese.

Esso rappresenta la percentuale di persone in età lavorativa che sono senza lavoro, ma che cercano attivamente un'occupazione. In generale, l'età lavorativa negli Stati Uniti va dai 16 anni fino alla pensione, che inizia a 65 anni, ma ci sono alcune eccezioni.

Il tasso di disoccupazione è monitorato da molti analisti del mercato finanziario, in quanto può avere un impatto significativo sui mercati.

  • Quando il tasso di disoccupazione è alto, le persone hanno meno denaro da spendere, il che può ridurre la domanda di beni e servizi e influire sulla produzione industriale. Di conseguenza, le aziende possono vedere una diminuzione dei profitti e una diminuzione della fiducia degli investitori.
  • Quando il tasso di disoccupazione è basso, i consumatori hanno più denaro da spendere e le aziende hanno più profitti. Di conseguenza, le azioni delle aziende possono aumentare di valore, e il mercato azionario nel suo insieme può registrare guadagni.

Il tasso di disoccupazione può influenzare anche le politiche monetarie della Federal Reserve. Quando il tasso di disoccupazione è alto, la Fed può decidere di ridurre i tassi di interesse per incentivare la spesa e gli investimenti, e stimolare l'economia. Al contrario, se il tasso di disoccupazione è basso, la Fed può aumentare i tassi di interesse per prevenire l'inflazione eccessiva.

Tuttavia, il tasso di disoccupazione ufficiale non tiene conto di alcune situazioni, come le persone che hanno abbandonato la ricerca di lavoro o che lavorano part time ma vorrebbero un lavoro a tempo pieno. Queste persone non sono considerate disoccupate, ma la loro volontà di trovare lavoro potrebbe influenzare la situazione generale del mercato del lavoro.

Il tasso di partecipazione al lavoro, invece, tiene conto di tutte le persone in cerca di lavoro e di quelle che vorrebbero lavorare a tempo pieno, fornendo quindi una visione più completa della situazione occupazionale. Di conseguenza, è importante considerare sia il tasso di disoccupazione ufficiale che il tasso di partecipazione al lavoro per avere una comprensione più completa della situazione occupazionale.

Situazione attuale negli Stati uniti

Secondo il rapporto del Dipartimento del Commercio, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso al 3,2%, il livello più basso registrato dal 1969. Ciò è stato attribuito all'aumento dell'occupazione in molti settori, tra cui la costruzione, la sanità e l'assistenza sociale, i servizi finanziari e l'istruzione.

Tuttavia, molti esperti hanno anche sottolineato la necessità di mantenere l'attenzione sulla situazione economica a lungo termine e sulla qualità dei posti di lavoro creati, oltre che sul livello di partecipazione al mercato del lavoro.

Ad esempio, alcuni hanno espresso preoccupazione per la crescita della gig economy, che spesso offre lavori a breve termine e a basso salario senza alcuna garanzia di protezione sociale. Altri hanno evidenziato la necessità di migliorare l'accesso all'istruzione e alla formazione per garantire che i lavoratori siano pronti per i lavori del futuro e possano mantenere la loro competitività sul mercato del lavoro.

In ogni caso, il fatto che il tasso di disoccupazione sia sceso a un livello così basso è un segno positivo per l'economia degli Stati Uniti e potrebbe rappresentare un'opportunità per le imprese di espandersi e assumere nuovi lavoratori. È importante che il governo, le aziende e gli esperti di economia lavorino insieme per garantire che questa ripresa sia sostenibile e porti a benefici duraturi per tutti i lavoratori americani.

Un nuovo studio pubblicato su Visual Capitalist ha esaminato l'andamento del tasso di disoccupazione durante le recessioni degli ultimi 70 anni, per comprendere meglio l'impatto della disoccupazione sulla salute economica generale.

Il rapporto indica che il tasso di disoccupazione è spesso in aumento durante le recessioni, con i picchi più alti che si verificano durante le recessioni più gravi. Ad esempio, il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è aumentato dal 5,8% del dicembre 2007 al 9,6% nel 2010, durante la Grande Recessione.

Il rapporto evidenzia anche come il tasso di disoccupazione tenda ad aumentare più rapidamente durante le recessioni rispetto alla diminuzione durante i periodi di ripresa. Ciò significa che può essere difficile per l'economia tornare ai livelli pre-recessione, anche quando il tasso di disoccupazione inizia a diminuire.

Il rapporto fornisce inoltre alcune informazioni sulla durata della recessione e del periodo di ripresa, indicando che in media le recessioni durano circa 11 mesi, mentre la ripresa può richiedere circa 5 anni. Ciò significa che anche quando il tasso di disoccupazione inizia a diminuire, può essere necessario un lungo periodo di tempo prima che l'economia si riprenda completamente.

In conclusione, il tasso di disoccupazione americano è un indicatore importante della salute dell'economia e può influenzare i mercati finanziari in vari modi. Gli investitori e gli analisti del mercato finanziario monitorano costantemente il tasso di disoccupazione e le sue fluttuazioni per cercare di prevedere i movimenti futuri del mercato.

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